Paragrafo 1.8 misure di deformazione
Sottoparagrafo 1.8.1 tensore di deformazione di Cauchy-Green
Si consideri il seguente prodotto
Applicando la decomposizione polare destra si ottiene
risultato che mostra come il prodotto \(\transp{\tens{F}}\,\tens{F}\) contenga solo il contributo deformativo legato ad \(\tens{U}\text{.}\) Tale prodotto
prende il nome di tensore destro di Cauchy-Green e , come \(\tens{U}\text{,}\) è simmetrico e definito positivo. Esso costituisce una misura importante della deformazione.
Osservazione 1.8.1.
Si potrebbe pensare che, noto \(\tens{U}^2\text{,}\) la semplice operazione \(\tens{U}=\sqrt{\tens{C}}\) consenta la valutazione di \(\tens{U}\text{.}\) L'operazione è possibile ma non è banale perché richiede la valutazione degli autovalori e degli autovettori di \(\tens{C}\text{.}\) Per tale ragione nelle misure di deformazione si utilizza direttamente il tensore \(\tens{C}\) o altre grandezze derivate.
Al fine di illustrare comunque la procedura sopra descritta si consideri il seguente gradiente della trasformazione
A partire da tale espressione le seguenti istruzioni MATLAB® consentono di valutare gli autovettori e gli autovalori di \(\tens{U}^2\text{.}\)
Le seguenti istruzioni invece, valutando gli allungamenti principali come
e le direzioni principali estraendole dalle colonne della matrice degli autovettori restituita da MATLAB®, calcolano il tensore \(\tens{U}\) e quindi con la relazione
anche la il tensore di rotazione associato alla decomposizione polare. Si valuta anche \(\tens{V}\) con la relazione
In maniera analoga si perviene al tensore sinistro di Cauchy-Green, ovvero
da cui
Osservazione 1.8.4.
Tra i due tensori di Cauchy-Green, \(\tens{C}\) è più utilizzato nella meccanica dei solidi perché agisce sulla posizione del punto espressa nella configurazione di riferimento.
Intuizione 1.8.5. interpretazione delle componenti del tensore \(\tens{C}\).
Applichiamo al gradiente della trasformazione \(\tens{F}\) quanto detto in Paragrafo 1.2 a proposito del significato delle matrici associate a trasformazioni lineari. Ovvero espriamo la matrice associata ad \(\tens{F}\) come segue
dove nelle colonne di \(\mat{F}\) compaiono i trasformati dei vettori della base. Si valuti quindi la matrice associata al tensore \(\tens{C}\) sulla base della definizione (1.8.1)
da cui si ottiene
Tale risultato consente di stabilire quanto segue per i coefficienti di \(\mat{C}\text{.}\)
- Per il generico coefficiente di \(\mat{C}\) collocato sulla diagonale principale, \(C_{ii}\text{,}\) si ha\begin{equation} C_{ii} = \transp{(\tens{F}\vec{e}_i)}\tens{F}\vec{e}_i = \tens{F}\vec{e}_i \cdot \tens{F}\vec{e}_i = \| \tens{F}\vec{e}_i\|^2\,.\label{Cii_pre_eq}\tag{1.8.3} \end{equation}Si può constatare quindi che la generica componente \(ii\) sulla diagonale principale rappresenta il quadrato della norma del vettore trasformato \(\tens{F}\vec{e}_i\text{.}\) Dal momento che il vettore \(\vec{e}_i\) è di lunghezza unitaria, la componente \(C_{ii}\) è quindi il quadrato dell'allungamento lungo la direzione \(\vec{e}_i\text{.}\) Quindi si può stabilire quanto segue\begin{equation} C_{ii} = \| \tens{F}\vec{e}_i\|^2 = \func{\lambda}{\vec{e}_i}^2\,,\label{Cii_eq}\tag{1.8.4} \end{equation}dove con \(\func{\lambda}{\vec{e}_i}\) si è indicato l'allungamento lungo la direzione \(\vec{e}_i\). Nel caso di forma diagonale del tensore \(\tens{C}\) tale allungamento coincide con il corrispondente allungamento principale o autovalore di \(\tens{U}\text{.}\)
- Per le componenti fuori dalla diagonale principale si ottiene invece\begin{equation*} C_{ij} = \transp{(\tens{F}\vec{e}_i)}\tens{F}\vec{e}_j = \tens{F}\vec{e}_i \cdot \tens{F}\vec{e}_j = \cos{\func{\theta}{\tens{F}\vec{e}_i,\tens{F}\vec{e}_j}} \| \tens{F}\vec{e}_i\|\, \| \tens{F}\vec{e}_j\|\,, \end{equation*}dove \(\func{\theta}{\tens{F}\vec{e}_i,\tens{F}\vec{e}_j}\) rappresenta l'angolo formato dai vettori \(\tens{F}\vec{e}_i\) e \(\tens{F}\vec{e}_j\text{.}\) Tale relazione, utilizzando la (1.8.4), diventa\begin{equation*} C_{ij} = \cos{\func{\theta}{\tens{F}\vec{e}_i,\tens{F}\vec{e}_j}} \, \func{\lambda}{\vec{e}_i} \, \func{\lambda}{\vec{e}_j}\,, \end{equation*}risultato che mostra come la generica componente \(C_{ij}\) dipenda, oltre che dagli allungamenti lungo le direzioni \(\vec{e}_i\) ed \(\vec{e}_j\text{,}\) principalmente dall'angolo formato dai trasformati dei vettori. Tale dipendenza, introducendo l'angolo\begin{equation} \func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j} = \func{\Theta}{\vec{e}_i,\vec{e}_j} - \func{\theta}{\tens{F}\vec{e}_i,\tens{F}\vec{e}_j} = \frac{\pi}{2} - \func{\theta}{\tens{F}\vec{e}_i,\tens{F}\vec{e}_j}\,,\tag{1.8.5} \end{equation}ovvero l'angolo dato dalla differenza fra gli angoli formati da \(\vec{e}_i\) ed \(\vec{e}_j\) prima e dopo la trasformazione, può essere riformulata come segue\begin{align*} C_{ij} \amp = \cos{\left(\frac{\pi}{2} - \func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j}\right)} \, \func{\lambda}{\vec{e}_i} \, \func{\lambda}{\vec{e}_j}\,,\\ \amp = \sin{\func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j}} \, \func{\lambda}{\vec{e}_i} \, \func{\lambda}{\vec{e}_j}\,, \end{align*}da cui\begin{equation} C_{ij} = \sin{\func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j}}\, \func{\lambda}{\vec{e}_i} \, \func{\lambda}{\vec{e}_j}\,.\label{Cij_eq}\tag{1.8.6} \end{equation}La quantità \(\func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j}\) prende il nome di angolo di taglio o, più semplicemente, taglio. Nei casi in cui \(\func{\gamma}{\vec{e}_i,\vec{e}_j}\) è nullo, ovvero l'angolo formato dalle direzioni \(\vec{e}_i\) ed \(\vec{e}_j\) non varia, la componente fuori diagonale \(C_{ij}\) è nulla.
Sottoparagrafo 1.8.2 tensore della deformazione di Green-Lagrange
Una misura di deformazione molto utilizzata si basa sulla differenza dei quadrati delle lunghezze nella configurazione attuale ed in quella di riferimento. In particolare si ricava quanto segue
Si perviene alla definizione del seguente tensore
noto come tensore della deformazione di Green-Lagrange (l'utilizzo del fattore \(\frac{1}{2}\) diverrà chiaro nel seguito). Il tensore \(\tens{E}\) è simmetrico ma non è definito positivo.
Osservazione 1.8.6.
Il tensore \(\tens{C} = \tens{U}^2\) è definito positivo in quanto correlato al quadrato del fattore di scala con il quale viene modificata la lunghezza del generico segmento \(d\vec{X}\text{.}\) Nel campo delle deformazioni ammissibili, tale fattore di scala, come per aree e volumi, non può annullarsi. Con il tensore di Green-Lagrange si introduce una misura dell'allungamento del segmento \(d\vec{X}\) rispetto alla sua dimensione iniziale, rendendo possibile quindi valori negativi della misura di Green-Lagrange quando il segmento si accorcia, ovvero valori nulli quando la lunghezza del segmento non cambia.
Sottoparagrafo 1.8.3 tensori della deformazione e gradiente del campo di spostamento
I modelli meccanici che verranno discussi durante il corso tipicamente vengono formulati utilizzando come ente cinematico il campo di spostamento che, si ricorda, è definito come \(\vec{u} = \vec{x}-\vec{X}\text{.}\) Da cui \(\tens{F} = \tens{I}+\tens{\nabla u}\text{.}\) Pertanto il tensore di Green-Lagrange è esprimibile come
Pertanto, in termini di gradiente dello spostamento, il tensore della deformazione di Green-Lagrange ha la seguente espressione
Analogamente anche \(\tens{C}\) può essere espresso rispetto al gradiente dello spostamento, ovvero
da cui si ottiene